Giornata Mondiale della consapevolezza sull’autismo: 2 aprile 2021.
Mattoncini colorati Lego® come strumento di apprendimento per i bambini che rientrano nello spettro dell’autismo (Autism Spectrum Disorder – ASD) o per quelli con sindrome di Asperger.
Questo il principio della Legoterapia, un intervento terapeutico attuato, e con comprovata efficacia, con i bricks al fine di stimolare e migliorare le abilità sociali dei soggetti con autismo.
Proponendo il gioco, di per sé un’esperienza educativa e formativa, i bambini giocano, interagiscono tra loro e, in questo modo, imparano senza avere l’impressione di essere sottoposti ad una terapia. Con le costruzioni le attività possono variare dalla consegna di semplici istruzioni passo passo alla costruzione libera che permette di sviluppare la creatività. Durante la terapia del gioco inoltre, le attività di gruppo possono essere progettate sfruttando l’uso dei Lego® per aiutare i bambini ad acquisire competenze nella comunicazione verbale e non verbale, nella condivisione, nell’ alternanza di turno, nell’interazione, nella collaborazione e in altre abilità sociali diversamente compromesse.
Giocare con i LEGO® promuove le abilità motorie fini, fornisce una comprensione della consapevolezza spaziale, promuove il senso della creatività e insegna concetti matematici di simmetria, forma e geometria.
L’approccio terapeutico è di elaborazione molto recente (2004) ed il suo pioniere, il neuropsicologo Daniel B. LeGoff ha sviluppato insieme ai suoi collaboratori questo programma ben strutturato che si svolge a livello individuale, di gruppo e della coppia genitoriale e prevede:
Formazione di un piccolo gruppo con 3-6 bambini alcuni dei quali senza grandi deficit di competenze sociali che si riunisce periodicamente (preferibilmente settimanale) per circa 90 minuti.;
Condivisione di semplici regole consegnate e utilizzate come promemoria;
Decisione di un progetto;
Assegnazione dei ruoli, che vengono ruotati durante lo svolgimento della terapia:
• Ingegnere – sovrintende alla progettazione e si assicura che sia eseguita
• Builder – mette insieme i mattoni
• Fornitore – tiene traccia del tipo e colore dei mattoni che sono necessari e dà i mattoni al costruttore
• Direttore – fa in modo che il team lavori insieme e comunichi
seguire i principi della terapia del gioco:
Strutturazione di uno spazio e determinazione di una quantità di tempo dedicata all’attività;
• Utilizzare per quanto possibile la comunicazione non verbale;
• Utilizzare un linguaggio dichiarativo piuttosto che comandi o domande
• Collaborazione e incitamento ad ogni passo dell’attività
• Incoraggiare la collaborazione e il gioco di finzione
La presenza di un facilitatore adulto che possa supportare le interazioni positive, suggerire dei compromessi, fornire le istruzioni necessarie e mantenere il gruppo sul compito.
L’esperienza di gioco terapeutico, dunque, si presenta come una vera occasione divertente e piacevole di affrontare e risolvere problematiche (miglioramenti già dopo 6 mesi di incontri regolari) in un clima di didattica inclusiva e cooperativa senza scordare che…
le creazioni LEGO® cadono oppure si smontano in quel ciclo di creare e ricreare che sta alla base della capacità di rinnovare e rinnovarsi quando la vita ce lo chiede o ce lo impone!
Con i LEGO®, ad ogni età, si possono esprimere paure, emozioni, difficoltà, sofferenze, desideri e condividerli, senza il peso del sentirsi giudicati o di fallire…possiamo sempre provare, riprovare, per imparare e migliorare!
Come dimostra anche Brynjar Karl Birgisson, il ragazzino autistico islandese che ha riprodotto il Titanic!
E per approfondire l’argomento:

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