12 aprile Giornata Mondiale dei viaggi dell’Uomo nello Spazio. Omaggio a Jurij A. Gagarin
Jurij Alekseevič Gagarin, è il giovane uomo russo entrato nella storia come il primo uomo nello spazio.
Conoscendo la sua vita, si possono cogliere quelle caratteristiche umane che, unite alla formazione e all’addestramento militare, ne hanno fatto il primo cosmonauta della storia.
Nasce il 9 marzo 1934 nel villaggio rurale di Klushino, a circa 200 Km a ovest di Mosca, in una famiglia modesta costretta a fuggire a causa della guerra nel 1941 e che deve aiutare a sostenere. Tuttavia, la tenacia, la volontà e la grande passione per gli aerei, lo portano a vent’anni ad iscriversi ad una scuola di volo e a conseguire il brevetto che gli permetterà poi di accedere all’aeronautica sovietica per diventare un pilota militare.
Si offre volontario nel 1959, con altri 19 piloti, per addestrarsi a pilotare un mezzo innovativo ma non precisato che si rivelò poi essere la navicella spaziale Vostok 1. Il gruppo è ridotto a sei e infine, nell’aprile del 1961, viene scelto per la prima missione con equipaggio nello spazio: ha ventisette anni, una giovane moglie e due figlie Elena e Galina di sole cinque settimane di vita.
Ancora toccante una recente dichiarazione di Elena, storica dell’arte e Direttrice del Musei del Cremlino: «Mia sorella e io ci siamo perse il momento di massima gloria per mio padre, ma in realtà il mito resta indistruttibile (…) Resta un’icona non solo per la Russia ma per tutto il mondo. Ovunque sia stata, in qualsiasi nazione del mondo, anche dopo tutto questo tempo mi fanno sentire quanto sia grande l’ammirazione di un vero e proprio mito».
Il suo giro ellittico attorno alla Terra dura 1 ora e 48 minuti: inizia nei cieli del Kazakistan alle 9.07 fuso orario di Mosca e termina, non senza problemi, nei pressi della città di Takhtarova nella regione di Smelovska.
Celebre la sua espressione « Pojechali! » (Partenza!) al momento del decollo all’interno della navicella Vostok 1, guidata da un computer controllato dalla base e che viaggia alla velocità di poco più di 27 mila Km orari, raggiungendo l’altitudine massima dell’orbita di 302 Km e la minima 175.
Al rientro riceve onori e gloria, ma non gli viene più permesso di ritornare nello spazio.
Segreti, cose dette e non dette, hanno alimentato ed alimentano perplessità e dubbi anche sulla sua prematura scomparsa il il 27 marzo 1968, mentre stava effettuando con il copilota Seryogin un normale volo di addestramento su un caccia Mig-15.
Perde il controllo del velivolo che cade in avvitamento…non si lancia con il paracadute…ha soltanto 34 anni!
Noi vogliamo ricordare la sua determinazione, la sua forza d’animo, la sua intraprendenza, il suo coraggio, la sua capacità e la sua generosità per aver avviato l’umanità ad una nuova era!
Tanti e diversi gli omaggi a lui dedicati: un ritratto (il più grande del mondo) sulla facciata di un palazzo di Odincovo realizzato da Jorit, mosaici, statua in titanio alta 40 metri a Mosca, francobolli e, oltre al busto in bricks anche minifigures custom LEGO® e progetti LEGO® Ideas .

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